Lo Stato delle Transizioni

Trento, 18-19 ottobre 2024

Le sfide di questo tempo, dai cambiamenti climatici all’uso crescente dell’intelligenza artificiale (IA), dal protrarsi di conflitti armati sino alle migrazioni e alla definizione di nuove frontiere, hanno effetti di grande portata sulla riflessione giuridica pubblicistica, sulla tenuta delle categorie di fondo, sulla definizione degli stessi confini della materia. Al contempo, è sempre più evidente che le transizioni – sociale, migratoria, ambientale, digitale – sono strettamente legate tra loro e non possono essere affrontate e gestite isolatamente. Si tratta di fenomeni che, per essere meglio compresi e studiati, richiedono un approccio giuridico integrato, comparato e interdisciplinare, con il diritto chiamato a dialogare con le altre scienze sociali e con le hard sciences, a riflettere sul proprio ruolo, a operare analisi e revisioni critiche di istituti e paradigmi, a proporre scelte regolatorie innovative, consapevoli ed efficaci.

La necessità di tenere insieme innanzitutto le c.d. twin transitions (ecologica e digitale) è una sfida complessa. Gli sviluppi tecnologici sono considerati un fattore determinante per realizzare la transizione verde e raggiungere la neutralità climatica nei cinque settori responsabili delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, ossia agricoltura, energia, trasporti e mobilità, industria, costruzioni; inoltre, molto ci si aspetta dall’IA nel campo, per esempio, della ricerca scientifica e della medicina, con implicazioni immediate non solo sulla tutela dei diritti fondamentali e della dignità umana, ma anche sul piano etico e filosofico. Allo stesso tempo, sono noti sia i problemi energetici legati alle nuove tecnologie, a partire dall’IA generativa e dalla tecnologia blockchain, sia l’impatto trasformativo che la tecnologia può avere sulla società, in termini di disinformazione e di alterazione dei processi democratici e di formazione dell’opinione pubblica, di aumento delle diseguaglianze. A sua volta, la crisi climatica ha conseguenze particolarmente severe sulle condizioni di vita nei Paesi meno sviluppati. Essa aggrava in modo inaccettabile le diseguaglianze economiche su scala planetaria, poiché́ i Paesi meno inquinanti e più poveri risentono in modo sproporzionato dei danni dovuti al climate change senza ricavarne (o averne ricavato) alcun vantaggio in termini di crescita economica. La deforestazione, la riduzione delle risorse idriche globali, gli eventi atmosferici estremi hanno prodotto già a partire dal secolo scorso i c.d. “rifugiati ambientali”, incrementando significativamente i flussi migratori verso l’Europa e verso gli Stati Uniti.

In questo scenario, quali trasformazioni subisce lo Stato, nelle sue diverse articolazioni, incluse le giurisdizioni (civili, penali, amministrative)? Gli organismi nazionali, globali e sovranazionali sono in grado di reagire con la stessa rapidità alle grandi sfide imposte dai processi migratori, dall’intelligenza artificiale e dalla crisi innescata dai cambiamenti climatici? Queste sfide favoriscono l’emersione di vecchi nazionalismi o preparano il terreno per nuove soluzioni globali e sovranazionali? Quali sono le principali risposte regolatorie? Le strategie e le politiche pubbliche messe a punto finora per affrontarle sono tempestive e vincenti? Se ne possono immaginare di nuove?

Questi interrogativi ne sollevano altri, per esempio con riguardo alla dimensione istituzionale e alla individuazione dei soggetti e dei poteri coinvolti nello Stato delle transizioni. Quali sono gli attori principali in campo? I parlamenti, i governi e le corti nazionali sono ancora al centro delle grandi decisioni su questi temi? Qual è il ruolo del pubblico e qual è quello del privato? E qual è quello del terzo settore?

Tutto questo pone ulteriori problemi rispetto al rapporto tra le diverse transizioni, ai loro effetti sullo Stato e al contesto in cui esse si sviluppano: come si conciliano tra loro il grande sviluppo tecnologico e la sfida ecologica? I costi in termini di diseguaglianza sociale dell’IA sono adeguatamente considerati? Quanto sono legate crisi climatica ed emergenza migratoria? Quale impatto producono le transizioni nei diversi ordinamenti e in che modo esse possono migliorare (o peggiorare) lo stato di salute dello Stato contemporaneo?

Questi sono solo alcuni degli interrogativi su cui la quinta conferenza della sezione italiana (ICON•S ITALIA) dell’International Society of public law (ICON•S), che avrà luogo presso l’Università di Trento il 18 e 19 ottobre 2024, è chiamata a riflettere.

Invio delle proposte

Per partecipare alla Call è necessario inviare entro il 15 giugno 2024 un abstract, in lingua italiana o inglese, di un singolo intervento (massimo 500 parole) o di un intero panel (massimo 1000 parole) compilando il form disponibile online al sito https://www.icons-italia.it/modulo-di-invio-proposte-submission-form/. I panels devono comprendere un numero di partecipanti non inferiore a 3 e non superiore a 5, incluso chi svolge le funzioni di chair o di moderatore del panel e devono rispettare la rappresentanza di genere. I singoli interventi e i panels possono svolgersi in lingua italiana o inglese. Non è richiesto presentare il testo definitivo degli interventi.

Per consentire la più ampia partecipazione di tutti, da quest’anno è previsto un limite al numero di apparizioni nei panel: ciascun partecipante può prendere parte in un massimo di due panel (sia come autore unico che come coautore) e può partecipare a non più di altri due panel aggiuntivi in qualità di chair.

Selezione: L’esito della selezione sarà comunicato ai partecipanti entro il 15 luglio 2024.

Per chi lo desiderasse, le versioni definitive dei contributi potranno essere pubblicate, previo superamento del relativo processo di valutazione, su Diritto pubblico, Quaderni costituzionali, Rivista trimestrale di diritto pubblico, Istituzioni del Federalismo, nel Forum dei Quaderni costituzionali, nella collana degli IRPA Working Papers e nell’Italian Journal of Public Law.

Per informazioni: 2024@icon-s.it

Per scaricare il testo della Call for Panels and Papers clicca qui.